domenica 27 aprile 2014

Premessa

Oggi consultare un Astrologo può rivelarsi, se lo desideriamo, una esperienza entusiasmante. Immersi come siamo in una arida materialità, accecati dalla paura, inconcludenti e a volte disperati, la figura di un uomo che cerca di far scorgere la Bellezza della Realtà che ci circonda, qualunque essa sia, e della impensabile precisione con cui l'orologio del Destino batte sulle nostre spalle, risulta a tratti affascinante e a tratti paradossale.

Nell'epoca del consumo crediamo infatti che la crescita personale sia riducibile all'accumulo di conoscenze su un dato argomento, o sul perfezionamento in un'arte, o nell'esercizio di una qualche disciplina. In realtà, la vera Conoscenza non ha alcuna attinenza con tutto ciò, ma sfrutta tutto questo e molto altro, anche le vie più impensabili, per trascinarci verso di Lei. Non siamo infatti noi che la cerchiamo: un mammifero non ha bisogno di Conoscenza per ritenere la sua vita appagata. La Completezza invece insegue ogni essere umano, che in fondo al cuore percepisce come oggi sia ancora lontano da questo traguardo.

Parlare della Verità attraverso le parole è un esercizio difficile e propenso ad essere frainteso. Esse infatti sono nate per comunicare la separazione, la frattura fra gli uomini e fra essi e la Natura. Le parole sono uno strumento che non ha la capacità di poter comunicare tali profondità di pensiero. Quando invece, fortunosamente, esse stimolano un cambiamento, è perchè colui che legge tali parole è andato oltre, riconoscendo nell'anima dello scrittore qualcosa che egli aveva già dentro di sè, ma che ha paura ad ammettere. Usiamo dunque le parole per cercare di comunicare, ma non facciamo l'errore di credere che esse concludino l'argomento.

Facciamo parlare allora l'Astrologo, ossia l'Iniziato che osservando il cielo comprende di scrutare la Terra, e che si rammarica nel notare come i suoi simili, compreso lui stesso, evitino di cogliere le infinite occasioni di riconciliazione che la Vita offre loro, continuamente, ogni giorno. Egli infatti vive come sospeso su un filo, disilluso sul dar retta alla propria natura inferiore, incapace di poter distaccarsi completamente dalla sua Realtà, strumento di coloro che ne richiedono la presenza e le doti interpretative, conscio del fatto che, non esistendo alcun futuro, non può esistere nemmeno un piano prestabilito, e che la redenzione è dunque sotto la nostra completa responsabilità. Egli può solo scorgere i frutti del Momento cogliendoli dal Cielo, e tenta di offrirne a coloro che lo circondano.

Egli ha fatto spazio nella propria vita, accogliendo l'ignoto con coraggio. Sta a tutti noi imitarlo, con umiltà e fiducia.

Nessun commento:

Posta un commento