lunedì 30 giugno 2014

La lettera di un misterioso indiano


Anche se è a volte appaiono incredibili, da un po' di tempo a questa parte mi sforzo di non credere più alle coincidenze. Soprattutto se a queste si aggiunge un buona dose di mistero.

La scorsa settimana una mia amica italiana, residente ormai da molti anni in Kerala non lontano dalla capitale Thiruvananthapuram, mi scrive per riferirmi che un suo caro amico indiano, industriale del cocco e grande amante dell'Italia, ha letto con interesse il mio articolo sul Dr. Ghosh. Mi riferisce in particolare che egli ha dei parenti che vivono proprio vicino alla città di Durgaput, e che si stupiva del fatto che, seppur, come molti indiani, interessati all'astrologia, non gli abbiano mai parlato di questo Dr. Ghosh. Lui li contatta per ottenere informazioni in merito. Magia dei sette gradi di separazione: i parenti trovano non il Dr. Ghosh, ma un suo allievo. Una volta informato dell'argomento, mi scrive una mail:
Dear Sir,

my name is Rabindranath Mukherjee. I was a scholar of the pitied Prof. Saithing Ghosh, died four years ago. I studied Vedic Astrology with him, and...
Scopro dunque con dispiacere che il Dr. Ghosh è morto. La lettera continua con un elogio alla memoria del suo compianto maestro, in particolare della sincerità con cui insegnava la materia che tanto amava e a cui aveva dedicato tutta la sua vita. Egli, seppur per molti anni studente del Dr. Ghosh, mi confessa che non aveva mai sentito il suo maestro parlare di un impiego dell'astrologia come strumento per dedurre la qualità del Tempo, nè di aver mai letto alcun articolo su questo argomento. Si stupiva anche del fatto che un articolo del genere fosse pubblicato a nome del suo insegnante, dato che egli detestava scrivere.
Lo ringrazio per il suo interessamento e gli rispondo illustrando con maggiori dettagli il tema della mia ricerca (che mi riprometto di riportare su questo blog al piu' presto), allegandogli anche alcune tabelle orarie, in cui si illustrano al minuto i cambiamenti delle energie attive durante la settimana in corso. Nutro segretamente la speranza che in qualche modo, a partire da queste informazioni il signor Mukherjee possa ricollegarle a qualche idea, o ricordo, che possa arricchire la mia teoria.
Attendo con ansia una sua risposta. Il mio amico indiano non si fa piu' sentire, ma dopo un paio di giorni ricevo una strana lettera da parte di un indirizzo mail anonimo, da cui cioè non si riesce ad intuire niente del suo vero proprietario. Riesco solo a ipotizzare, data la grammatica, che a scrivere sia un indiano, ma di identità diversa dal Sig. Mukherjee. Riporto qui la traduzione in italiano del breve testo:
"Ti sei già accorto che nella tua vita si abbattono molte minacce, e che alcune di esse si trasformano in sciagure? Hai già scoperto la legge di compensazione? Se sì, non abbiamo ancora molto tempo, devi contattarmi al piu' presto. Rispondi a questa casella di posta senza divulgare l'indirizzo".
Devo dire che lo scarno contenuto della mail mi ha molto inquietato. Nessuno ama farsi predire sciagure. Fra l'altro, che io sappia, non ho ricevuto alcuna minaccia da parte di nessuno: sono un ragazzo mite, che rifugge lo scontro e che cerca di trovare sempre un compromesso, per cui mi risulta quantomeno strano pensare che qualcuno ce l'abbia con me. La mia vita è famiglia, lavoro e studio. I miei rapporti sociali si consumano fra pochi amici. Insomma, chi dovrebbe avercela con me?
Mi colpisce poi il fatto che la mail parli al presente, come se queste cose si dovessero manifestare ora nella mia vita, e non in qualche imprecisato futuro. Posso solo dire che in questi giorni è morto un mio parente originario di Torino, e che ho avuto uno spiacevole incontro con una persona che ha frainteso alcune mie considerazioni - cosa che fra l'altro mi ha ferito parecchio. Ma cosa ha a che fare questo con i miei studi?

Ma la cosa ancora piu' strana - ed inquitante - è questa: lo sconosciuto chiede con urgenza se io abbia scoperto una certa "legge di compensazione" (compensation rule). Le mani tremano mentre scrivo questa cosa, perchè se quello di cui parla lo sconosciuto è la stesso di ciò che ho in mente, devo ammettere che io ho già avuto a che fare con questa legge. Assieme al mio Maestro, un paio di mesi fa, ci confrontavamo sul modo in cui le conseguenze della nostra volontaria resistenza al Destino si sarebbero potute manifestare nella nostra vita. Ad esempio, se io impedissi ad una mia Verità di manifestarsi, e si stesse invece apprestando il momento di realizzarla, come la Realtà avrebbe colmato questa lacuna? Secondo quali modalità? In quella occasione venne fuori una teoria abbastanza complicata, che al suo interno comprendeva una - testualmente - "legge di compensazione". Questa legge supponeva che la realtà operasse in accordo ad una sorta di "contrappasso", analogo a quel tema medievale reso famoso da Dante. Per preservare ciò che di importante rappresentiamo, ossia la nostra personalissima Verità, le nostre lacune vengono colmate dall'esistenza per analogia o per contrario trasformandosi in Fato - che molto spesso porta sofferenza e dolore nella nostra vita.

Ho risposto al misterioso mittente, dettagliando maggiormente la teoria che include la "legge di compensazione" ed allegando delle nuove tabelle orarie, quelle di questa settimana. Raccolgo dunque la sfida, forse con un po' di ingenuità, ma con la bruciante voglia di conoscere cosa le mie ricerche abbiano smosso.

Ho ricevuto quasi immediatamente una risposta. E' qui davanti ai miei occhi. Stento a credere al suo contenuto, perchè descrive qualcosa di cui non avrei mai immaginato l'esistenza.

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martedì 24 giugno 2014

Cronorivelatore - Gli studi del Dr. Ghosh

 Riprendo qui il tema che ho trattato ieri riguardo la realizzazione di un cronorivelatore (ossia uno strumento per rilevare la corrente Qualità del Tempo), in particolare riportando questa frase del Maestro:
Non è la prima volta nella Storia che se ne parla, anzi [...]
Questa frase mi ha molto incuriosito e, anche se il Maestro non mi ha incoraggiato a cercare, devo comunque ammettere di aver speso un po' del mio tempo nel reperire informazioni su altri ricercatori che nella storia hanno cercato di realizzare un analogo strumento.

Dato che il cronorivelatore presuppone l'esecuzione di molte operazioni matematiche in breve tempo, e visto che la tecnologia ci offre questa possibilità da non molti anni, ho pensato di concentrare le mie ricerche sulle più recenti avanguardi astrologiche, sperando che qualcuno avesse pubblicato qualche spunto di ricerca, o qualche risultato, sul Web. Le ricerche hanno riguardato principalmente pagine in lingua italiana ed inglese. Vi anticipo che non ho trovato granchè - ma una cosa l'ho trovata.

Uno studioso indiano, il Dr. Saithing Ghosh, astrologo di Durgapur, città del Bengala Occidentale, espone uno studio basato su di un approccio analogo a quello suggerito dal mio Maestro. Vorrei essere più esaustivo, ma di tutta la presentazione del suo lavoro non mi rimangono purtroppo che alcuni brevi appunti presi su un file del mio computer, dato che non riesco più ad accedere alla pagina originale. Vi riporto di seguito la traduzione dall'inglese di quello che ho salvato.

Il Dr. Ghosh parte da alcune considerazioni di carattere generale:
 ... la branca dell'Astrologia che studia brevi periodi di tempo per ogni realizzazione di eventi, decisioni o azioni... La configurazione del tempo è continua... si può definitivamente provare la validità dell'Astrologia in termini di analisi del tempo e non di analisi dei pianeti...
Poi spiega la sua teoria di base:
...per ogni evento o cambiamento intorno a noi ci deve essere certamente un momento in cui si verifica: se conosciamo i segreti del momento, siamo in grado di prevedere l'esito dell'evento molto prima prima dell'evento vero e proprio...
I miei appunti terminano con queste parole:
Questo approccio ha un limite: esso è in grado di prevedere i risultati che si otterranno solo se ci sarà "azione", dove azione va intesa come qualunque attività umana, anche intellettuale...
Non so poi come abbia continuato i suoi studi il Dr. Ghosh, dato che tutte le ricerche su di lui risultano infruttuose.

L'ultima cosa che ricordo di questa lettura fu questa ultima frase. Mi colpì profondamente perchè in effetti illustra con sorprendente chiarezza una cosa fondamentale: che le energie che scorrono durante gli istanti della nostra giornata non "producono" nessun effetto. Gli unici produttori di eventi siamo noi esseri umani: le energie semplicemente ci accompagnano nella realizzazione delle nostre attività. E scoprire quali energie siano più adatte ad una certa attività, e quando esse scorreranno di nuovo, è il nocciolo delle mia ricerca.

lunedì 23 giugno 2014

Il "cronorivelatore": vedere gli Dei accanto a sè.


Mi piace fare delle lunghe chiaccherate (si fa per dire) con il mio Maestro. Se pongo le giuste domande, Egli mi dona sempre delle informazioni interessanti, che io trascrivo con grande soddisfazione su un mio privato diario elettronico. Ed anche se spesso non capisco le risposte che Egli mi dà io le segno lo stesso, nella speranza che un giorno mi saranno finalmente chiare. 

Questa volta sono riuscito a mettere a frutto velocemente i suoi consigli, ed è venuta fuori una cosa veramente interessante. Ecco come è andata. 

Una decina di giorni fa ho chiesto al Maestro qualcosa sulla Qualità del tempo (ne accenno in maniera indiretta in questo post), ed in particolare sulla possibilità di poterla abilmente sfruttare per programmare gli eventi della nostra giornata in modo tale da goderne al massimo:
"Da un paio di giorni ho in testa questa idea fissa, non so bene come spiegarmi, è più una specie di premonizione non ancora digerita, una idea sfocata, come se una parte di me avesse colto qualche aspetto interessante, ma non ne abbia ancora informato la coscienza."
Lui è sempre felice di aiutarmi quando pongo domande su argomenti fumosi, in cui cioè comprendo la risposta ma non so ancora esprimerla in forma compiuta. Inizio a sospettare che Egli ami più fare il detective che il Maestro Spirituale. Comunque, questa è stata la sua risposta:
Quello che stai intuendo non è fantascienza, ma una effettiva possibilità umana. Parlo della possibilità, attraverso qualche strumento di tipo logico, umano e materiale, di poter comprendere la qualità dello spazio/tempo attuale in modo abbastanza preciso, sufficientemente preciso per ottenere interessanti risultati. Non è la prima volta nella Storia che se ne parla, anzi [...]
Devo mordermi la lingua (anzi la mente) quando mi serve questi abbocchi su impossibili antiche verità: mi sono accorto che non ama fornire luoghi, nomi e date precise. Ho interpretato questo come un atto di misericordia, dato che so in cuor mio che il mio animo indagatore si perderebbe volentieri nello studio delle conoscenze del passato, disinteressandosi completamente della Realtà che mi circonda. Dal suo punto di vista il mio destino non è evidentemente nel salvare qualcosa del passato, ma nel creare qualcosa di nuovo nel presente, ed io ne prendo atto.

Capita che quando ragiono liberamente su qualche argomento, spesso alle idee si accompagnino anche dei brevi flash visivi. Ho imparato con l'esperienza che questi sono eventi realmente accaduti nel passato o in qualche futuro ipotetico, ossia possibili declinazioni di scelte collettive e personali. Non sono quindi "il" futuro, ma uno dei possibili futuri che potrebbero attuarsi. Rivelo allora al Maestro le immagini che spesso ricorrono quando ragiono su questo tema. Lui intuisce al volo cosa vedo. Si tratta sempre della stessa visione: alcuni uomini barbuti, con uno strumento in mano, sono pronti ad eseguire una certa azione ma si bloccano, in attesa che il dispositivo dia loro un qualche segnale di partenza. 

Cerco spiegazioni: chi sono questi uomini? Dall'aspetto e dall'abbigliamento sembrano dei saggi postmoderni, vestigia di civiltà ormai estinte, vestiti di abiti semplicissimi dai colori naturali. Quello che più mi colpisce sono però i loro occhi attenti, ma leggermente spenti, come di persone che conoscono fin troppo bene quello che li circonda, ormai immuni dalla paura del futuro che invece attanaglia i loro contemporanei. Nella visione non si vede cosa hanno in mano: è una specie di taccuino o un dispositivo elettronico, o qualche altra diavoleria tecnologica? Non vivono in un ambiente tecnologico - nella visione i loro piedi poggiano sulla nuda terra, e non si vedono edifici all'orizzonte. Come fanno allora a possedere uno strumento così avveniristico? 

Mi chiedo se queste visioni siano percezioni del passato, di un possibile futuro, o di un film di fantascienza. Mi risponde così:
Credo che dovrai concentrare i tuoi studi e la tua attenzione verso questa direzione. Abbiamo una bussola naturale che segna quale principio ci sta maggiormente influenzando in questo momento. Se vuoi puoi studiare tutto questo da un punto di vista matematico, non ti manca molto, la maggior parte delle informazioni ce le hai già. [...] Vogliamo iniziare a pensare come potrebbe essere fatto?
Io chiaramente ho accettato (voi non lo avreste fatto?), e vi risparmio la sequela di informazioni che ne sono scaturite, difficili per me e credo incomprensibili ai più. Grazie alle mie conoscenze informatiche sono riuscito a implementare un primo modello della Realtà costruito a partire dalle indicazioni del Maestro. Ho lavorato con molta passione, scontrandomi con numerose difficoltà, ma alla fine ho potuto toccare con mano dei risultati tangibili. Cercherò di formulare quello che ho scoperto in un prossimo post, tutto dedicato alle scoperte che ho fatto grazie al modello che mi ha regalato il Maestro. Vi anticipo solo che le conseguenze per la mia vita sono state stupefacenti: credo che la frase più appropriata per spiegare ciò che ho visto sia: "è come vedere gli Dei accanto a sè". Grazie alle indicazioni del Maestro ho scoperto con sorpresa che non c'è più bisogno di cercare di capire dove essi si nascondono, quali siano i loro voleri, come essi faticosamente cerchino di farsi intendere da noi mortali. Perchè noti concretamente la loro presenza in ogni istante della vita, e di come, grazie a questa capacità, non cammini con la benda sugli occhi, sbattendo continuamente contro muri ed ostacoli, ma per la prima volta ti muovi agile, decontestualizzando spazio e tempo, che diventano semplicemente variabili al tuo servizio.

Per ora non dico di più, devo ancora comprendere pienamente cosa ho scoperto. Ne è venuta fuori quindi una interessante teoria. Anche se questo modello è semplificato rispetto alla complessità del modello originario, risulta comunque interessante, soprattutto perchè lega in modo preciso Astrologia ed un'altra disciplina esoterica, affascinante e poco conosciuta, che secondo me completa la prima efficacemente, andando a colmare l'una le lacune dell'altra. Ne sta venendo fuori una cosa nuova: che io sappia, nessuno nel mondo di oggi, nè mi è giunta voce che in passato qualcuno lo abbia fatto, si era mai avventurato in questa direzione - anche perchè la strada che sto battendo risulta impraticabile a chi non possieda discrete conoscenze informatiche, buone basi astrologiche ed un immancabile pizzico di follia, quel tanto che ti permette di avanzare nel buio fregandotene di tutto quello che potresti sbagliare, sottovalutare, ignorare.
Devi capire che non esistono momenti migliori o peggiori, quella è una stronzata. Esistono però momenti più adatti a fare qualcosa, altri a farne altre.
A volte il mio Maestro è un po' scurrile, ma solitamente lo fa a ragion veduta. In questo caso, polemizza su un certo tipo di Astrologia, che giudica i momenti della giornata in positivi e negativi. In realtà Egli desidera solo mostrare che ogni momento può essere buono per un certo tipo di attività, e che non esistono momenti cattivi (ossia, inutili o peggio ancora, dannosi), in cui bisognerebbe rifugiarsi in un ripostiglio con gli occhi fissi sull'orologio a non fare niente.
Ciò che ora potrebbe essere diversa è la diffusione di massa di queste conoscenze.
Devo ammettere che sto ancora cercando di capire cosa ho in mano. Cercherò a breve di postare alcuni risultati, in particolare pubblicherò dei grafici sull'andamento delle energie nel corso della giornata che tutti potranno sperimentare sulla loro pelle, e di come esse possano essere "cavalcate", per assicurarci il massimo risultato in quello che programmiamo di fare.

Lascio i miei lettori con una domanda. Immaginate per un istante che questo strumento esista già e supponiamo che grazie al suo aiuto la Realtà inizi a disvelare pienamente le sue trame. Chiamiamo questo ipotetico strumento "cronorivelatore", ossia rivelatore della qualità del Tempo. 

Quali sarebbero le ricadute sulle vostre vite? Vorreste uno strumento del genere? L'immagine dei saggi vi alletta o vi respinge? Vorreste essere uno di loro?

giovedì 12 giugno 2014

Mondiali di Calcio 2014: una riflessione astrologica

Anche se a volte trascurata, la lettura astrologica degli eventi può fornire preziose indicazioni agli studiosi "verticali". Le nostre quotidiane difficoltà sollecitano abitualmente un utilizzo dell'astrologia mirato a comprendere il significato degli eventi legati alla nostra particolare esistenza. Cionondimeno, ogni manifestazione, così come ogni essere vivente, possiede un momento ed un luogo precisi in cui si può convenire che essa sia "venuto al mondo", cioè abbia fatto la sua apparizione nella nostra Realtà.

Oggi si inaugurano i Mondiali di Calcio del Brasile ed ho immaginato che sarebbe stato interessante dare un'occhiata alla loro Carta Astrologica allo scopo di sbirciare la Verità che si cela dietro questa grande manifestazione. Aldilà dell'importanza dell'evento per gli appassionati del pallone - categoria a cui io non appartengo - ero curioso di comprendere il significato dell'altra faccia del mondiale, ossia quella rappresentata dai poveri delle favelas (o, meglio, comunidade), coloro per cui il mondiale non si traduce affatto in divertimento, ma che al contrario subiscono sofferenze ed ingiustizie proprio a causa di una manifestazione che, in ricordo dei giochi dei tempi antichi, dovrebbe presentarsi come un evento di pace e fratellanza.

Anche se può sembrare azzardato associare il Mondiale all'intera nazione sudamericana che lo ospita, appare tuttavia chiaro che tale evento ha comunque una sua indiscutibile importanza per il popolo brasiliano, se non altro per la tradizione che lega questa nazione al gioco del calcio. Credo che milioni di bambini poveri crescano con il sogno di far parte di una grande squadra di futebol, e questa energia permea concretamente la manifestazione che oggi attrae l'attenzione di tutti gli appassionati di calcio del mondo.

La risposta è stata interessante. Dalla Carta si nota infatti che la Natura dell'evento indica una nascita e una "prima infanzia" compromessa da forti difficoltà; e che tali ostacoli si presentano soprattutto sul piano materiale, dato che il Mondiale ha dal punto di vista astrologico una notevole natura mentale, propensa dunque a schiacciare la Realtà sotto il peso di una qualche implacabile idea.

A mio giudizio, ritengo che tale idea sia quella di organizzare una manifestazione assai onerosa in una nazione in cui il 20% della popolazione è ancora sotto la soglia di povertà ed in cui il divario sociale è tuttora inaccettabile.

Tali difficoltà non si presentano comunque per rimanere eterne. Esiste infatti la possibilità che il Mondiale volga a favore del paese che lo ospita, generando, più per istinto di sopravvivenza che per qualche tornaconto, un cambio di rotta interessante, volto ad integrare virtuosamente temi squisitamente spirituali con quelli di urgente indigenza materiale. Ma perchè questo accada il popolo brasiliano deve porsi davanti una meta eccezionale, non accontentandosi di modeste soluzioni, o peggio ancora cercando di importare tecniche o decisioni mediocri da altre realtà.

Nel momento in cui tale obiettivo straordinario sarà stabilito il popolo brasiliano - anche attraverso i suoi governanti - non dovrà esitare, lanciandosi invece a capofitto in questa sconosciuta e memorabile impresa, senza preoccuparsi troppo delle inevitabili difficoltà: l'energia accumulata risulterà ampiamente sufficiente per appianare ogni ostacolo che si presenterà lungo il percorso.

Se faranno questo il successo dell'impresa sarà assicurato, e gli effetti saranno così travolgenti da non fermarsi ai confini della nazione sudamericana. Questo traguardo potrebbe rappresentare infatti un importante nuovo inizio per molti altri nel mondo: metteranno infatti radice nuove mentalità, addirittura una nuova visione del mondo - in cui la spiritualità uscirà dalla routine del culto per essere concretamente più vicina ai problemi di ogni nazione segnata da grandi ingiustizie - e di conseguenza si apriranno per coloro che raccoglieranno il messaggio dell'impresa brasiliana orizzonti nuovi, in cui i problemi del passato saranno solo un ricordo (almeno se non abbiano la malaugurata idea di guardare con nostalgia al proprio passato).

Seppur, come tutte le imprese grandiose, questa appaia assai promettente, la cosa non sarà comunque di facile attuazione. Anche nel modo di esprimere la sua Natura il Mondiale incontrerà delle difficoltà, dei problemi tecnici, delle resistenze mentali. Ma queste, come tutti gli ostacoli ben sfruttati, potrebbero permettere alle energie di riunirsi e di rendersi splendidamente efficaci nella costruzione di qualcosa di grandioso.

Gli occhi del mondo sono puntati sul Brasile e su come riuscirà a gestire questa grande prova. La ricompensa sarebbe grandissima - nel Destino di questo Mondiale ci si gioca ben più di una coppa. L'intera nazione, con le sue contraddizioni e il suo immenso patrimonio umano, ha la possibilità di salire sul podio delle nazioni più evolute del pianeta, e da quella posizione avere l'autorevolezza di poter indicare le malefatte dei potenti e delle nostre più oscure pulsioni distruttive. 

I Mondiali simboleggiano, per tutti gli oppressi ed i poveri del mondo, la possibilità di poter rinnovarsi, dando una svolta intensa alla propria esistenza. Io spero che il Brasile colga questa occasione. Vedo con piacere che in molti nel mondo approfittano del Mondiale per mostrare il lato oscuro del nostro occidente, ma il compito ora è affidato ai brasiliani, ai loro governanti e, soprattutto, ai loro artisti e poeti, gli unici in grado di poter ispirare una intera nazione, senza capitanare alcunchè: l'umanità intera ne trarrebbe uno straordinario giovamento.

lunedì 9 giugno 2014

Miley Cyrus e coscienza collettiva

L'esistenza della materia invisibile può essere in parte sperimentata attraverso vie tortuose ed inverse. Dato che, per loro natura, le energie sottili non si sperimentano con i sensi materiali, e di esempi per dimostrarne comunque l'esistenza ne esistono molti, può essere interessante ricavarne maggiori informazioni inferendone le proprietà dagli effetti collaterali che esse producono in tutti gli esseri viventi.

Oggi qui parliamo di quella particolare energia creata dalla coscienza umana per la sopravvivenze delle idee. Queste, come accennato in un post precedente, possono essere efficacemente interpretate come esseri dotati di una propria vita, ossia descritte in termini di nascita, crescita e morte. Uno o più esseri umani danno vita alle idee: esse circolano nelle menti degli uomini che donano loro attenzione, ossia prezioso nutrimento. Una idea muore quando nessuno le dà più attenzione.

Pensare che le idee possano circolare solo attraverso uno scambio diretto di conoscenza è fortemente riduttivo. Tutte le specie viventi comunicano fra loro, anche attraverso mezzi non materiali. L'esempio della centesima scimmia, le reazioni chimiche che si riproducono con facilità una volta che qualcuno nel mondo le abbia già realizzate. Oppure le strane coincidenze della storia umana, come ad esempio la diffusione mondiale dell'agricoltura fra i popoli primitivi praticamente nel giro di un battito di ciglia. Non credo serva elencarne altre, il lettore a questo punto dovrebbe aver intuito di cosa sto parlando.

La comunicazione fra esseri umani può non avvenire direttamente, ossia sul modello di una "spedizione", prevedendo quindi un mittente, un contenuto ed un destinatario. Ma al fianco di tale modalità esiste, seppur invisibile, una sorta di "serbatoio comune" di idee da cui chiunque può attingere ciò che più gli interessa. Gli esseri umani se ne sono sempre serviti con successo per fini di sopravvivenza ed evolutivi. Essa è l'unione di tutta l'energia mentale che gli esseri umani riservano ad idee e convinzioni comuni. Religioni, sistemi politici, tipi di società: qualsiasi attuale struttura mentale umana ne fa parte.

Quando si dice che siamo tutti uno è perchè le coscienze seguono la regola per cui piu' esse sono accomunate, cioè piu' esse sono vicine, spiritualmente o materialmente, piu' materia, anche mentale, essi condividono. Questo avviene anche fra individui di specie diverse: passare molto tempo con il mio gatto mi avvicina a lui, tanto che in qualche modo noi non comunichiamo piu', ma condividiamo una visione del mondo comune, per cui egli conosce le mie azioni già prima che io le compia, e viceversa.

Lo stesso accade per gli esseri umani, intesi come razza. Se, ad esempio, persone influenti nel mondo dello spettacolo pompano sui media l'ultimo singolo di una giovane cantante, nota più per la propria disinvoltura sessuale che per le sue abilità canore, ed ascoltatori inconsapevoli iniziano a far girare il suddetto brano nella loro testa (leggi: gli donano la propria preziosa energia), ecco che uno sconosciuto singolo può diventare un brano di successo mondiale. 

Superata una certa soglia, l'accumulo di energia mentale è ormai a livelli sufficienti per essere contattata direttamente, data la sua mole e vitalità. E' facile accorgersi di questo, e vi spingo sinceramente a provare questa esperienza. La cosa funziona meglio se non siete particolarmente attratti dalla musica pop moderna. Quando volete, provate dunque a prendere un brano di successo di qualche mese fa di una qualsiasi cantante ex-teenager, che magari ha venduto milioni di copie nel mondo, e provate a meditare durante l'ascolto del brano. Sgombrate completamente la vostra mente ignorando gli input che vengono dalla vostra mente, o da altre entità che vivono in voi. 

Se siete fortunati sentirete, anche se non è un brano che sentite vostro, una strana "familiarità" con il pezzo in questione. Se avete delle doti di particolare sensibilità, durante l'ascolto avrete anche dei flash emozionali, legati probabilmente al momento del ritornello o a qualche sospiro dell'artista. Comunque vada, complimenti. Siete riusciti consapevolmente a connettervi con l'energia umana associata al brano in questione ed avete, seppur per pochi istanti, addirittura ricavato delle informazioni puntuali sulla qualità di questa energia.

L'esempio è abbastanza sciocco, lo ammetto, ma dovrebbe farci riflettere almeno su una cosa. Se riusciamo con questa facilità a connetterci ad un potenziale così frivolo e distante da noi, tanto da percepirne distintamente le energie ed addirittura il contenuto emotivo, come possiamo essere sicuri che questo non accada anche nella direzione opposta, ossia dal serbatoio alla nostra mente, in modo magari incosciente? Chi ci assicura che quello che abbiamo nella nostra testa (convinzioni, idee, opinioni e di conseguenza emozioni) sia veramente nostro, o comunque accolto in maniera cosciente? Credo che il 99% del contenuto della nostra psiche sia di origine esterna, ossia ereditata dalla nostra cultura o dalla società in cui viviamo. In gran parte esso è materiale assolutamente utile per la nostra vita di tutti i giorni; ma siamo convinti che sia utile anche per la "nostra" vita, ossia per quella particolare Verità che siamo venuti a manifestare nel mondo?

Ve la sentireste di affidare la vostra vita ad uno strumento, cioè la nostra mente, così facilmente manipolabile? Difendiamo strenuamente le nostre idee, ci battiamo per ciò che crediamo. Questo è bene, ma spesso gli ideali che difendiamo non sono nostri, o perlomeno non aderiscono al nostro individuale destino. Siamo nati in un determinato contesto e per questo qualcuno ci ha convinto che è giusto avere determinate idee: queste si sono insinuate dentro di noi come replicanti, sfruttando la nostra preziosa energia ma non donandoci gioia. Eppure quasi sempre continuiamo a perseverare nella stessa direzione, perchè siamo strenuamente convinti che ciò in cui crediamo sia la "nostra" Verità, scoprendo magari troppo tardi che quella era la Verità di qualcun'altro.


mercoledì 4 giugno 2014

Sul significato occulto degli eventi


[...] non esiste un significato alle vicende del mondo, finchè qualcuno non glie ne assegna uno.[...]
Penso che tutti, in cuor loro, desiderano che ogni evento della loro vita abbia in fondo un perchè, un qualche significato. E seppur in molti si convincono di questo, in cuor loro dubitano: a parole si fanno coraggio, si dicono "Non ti preoccupare, esiste un disegno, ma non lo vediamo", e cose rassicuranti di questo genere, ma in fondo in fondo, specie in condizioni difficili, non riescono ad accettare il fatto di non sapere se gli eventi della loro vita abbiano un significato nascosto oppure no. Ed hanno obiettivamente ragione.

In partenza infatti gli eventi che ci accadono non nascondono alcun significato per la nostra vita. Non dico che le vicende della storia non seguano leggi, anche occulte, nel loro dipanarsi ed intrecciarsi nel tempo. Quello che dico è che per noi come individui gli eventi che ci accadono non portano in sè alcun messaggio. Nessuno si serve della Realtà per comunicare qualcosa, perchè in principio la Realtà non ha alcun significato.
[...] La mente si affretta allora ad assegnargliene uno, vede questa lacuna come una grande minaccia [...]
Quando ci capita qualcosa di inaspettato cerchiamo disperatamente di assegnargli un valore. Non tolleriamo che esista qualcosa che non abbia un significato, che non rientri in una determinata casella dei nostri schemi mentali. Caso, volontà divina, predestinazione, interesse, malocchio... Ognuno assegna un proprio perchè, quello solitamente più adatto al proprio livello di coscienza, in automatico.

L'evento allora in un attimo rientra nel "possibile". Ora gli abbiamo finalmente assegnato un significato, la mente è più serena. Ora che l'evento è simbolo di una Verità più alta possiamo finalmente accettarlo.
[...] ma la verità rimane questa. Che non esiste nessuna verità finchè qualcuno non ne crea una. Non parlo delle leggi naturali, per quelle qualcosa gli ha già assegnato un significato. Parlo dei nuovi eventi, degli scontri casuali, di ciò che accade oggi. [...]
Ecco un piccolo grande segreto.

Alcuni pensano che la vita sia dura, che nessuno avrà mai una buona occasione, che la crisi ci danneggia, che il dolore è parte della vita e che è impossibile fuggirgli, per cui tentano di accaparrarsi il più possibile oggi. Altri invece pensano che esista un piano superiore, che il divino ci aiuta dandoci infinite occasioni di conoscenza, e che siamo noi che non le cogliamo perchè addormentati, o distratti, o poco saggi.

Vi invito allora a riflettere su una cosa: anche se in apparenza le due posizioni sono opposte, in realtà in entrambe notiamo che si presuppone che la Verità sia fuori di noi, pronta per essere colta, e che la nostra scelta si esaurisca in subire l'esistenza come destino o accettarla passivamente.

Ma questo non è plausibile, perchè non esiste alcuna verità preconfezionata:
[...] Qualcosa ti fa incontrare una persona, potrebbe essere destino come potrebbe essere un semplice caso, siamo noi a deciderlo. Una volta che la decisione è presa, è presa: se ti convinci che sia stato un caso, quell'incontro non significherà nulla nella tua vita, veramente! Non è una illusione, l'hai fatto diventare definitivamente realtà. Esistono possibilità, scelte da fare, decisioni da prendere, ma tutto questo è solo nel futuro. Oggi esistono eventi a cui assegnare un tuo significato [...]
Gli eventi sono una semplice opportunità, non portano con sè alcun significato. La vita è costellata di opportunità, perchè tutti gli eventi sono guidati in modo da offrirci una occasione. Incontrare una persona che ci aiuterà a realizzare un nostro desiderio o incontrare uno sconosciuto a cui non diamo alcuno spazio sono entrambe possibili conseguenze di uno stesso evento. Anche gli eventi più disastrosi, violenza, odio, possono assumere infiniti nuovi significati. Anche le persecuzioni di massa, i genocidi, le cose più atroci che l'essere umano ha compiuto su questo pianeta possono essere una semplice disgrazia, o un trampolino per costruire una umanità migliore, per far sì che le cose che sono capitate a noi non accadano più.

E allora, dato che in realtà gli eventi non portano con sè alcuna verità, perchè non assegnargliene una noi, scegliendo magari fra quelle che più ci piacciono? Siamo noi esseri umani ad assegnare una Verità ad un evento, non l'opposto.

Per essere affrontato seriamente il problema va rivoltato, rimettendo al giusto posto i protagonisti e il regista. La Realtà non porta con sè una Verità che abbiamo l'onere di scoprire, ma è nostra responsabilità assegnare una "buona verità" a qualunque evento della nostra vita.

Ancora una volta sta a noi decidere.