lunedì 9 giugno 2014

Miley Cyrus e coscienza collettiva

L'esistenza della materia invisibile può essere in parte sperimentata attraverso vie tortuose ed inverse. Dato che, per loro natura, le energie sottili non si sperimentano con i sensi materiali, e di esempi per dimostrarne comunque l'esistenza ne esistono molti, può essere interessante ricavarne maggiori informazioni inferendone le proprietà dagli effetti collaterali che esse producono in tutti gli esseri viventi.

Oggi qui parliamo di quella particolare energia creata dalla coscienza umana per la sopravvivenze delle idee. Queste, come accennato in un post precedente, possono essere efficacemente interpretate come esseri dotati di una propria vita, ossia descritte in termini di nascita, crescita e morte. Uno o più esseri umani danno vita alle idee: esse circolano nelle menti degli uomini che donano loro attenzione, ossia prezioso nutrimento. Una idea muore quando nessuno le dà più attenzione.

Pensare che le idee possano circolare solo attraverso uno scambio diretto di conoscenza è fortemente riduttivo. Tutte le specie viventi comunicano fra loro, anche attraverso mezzi non materiali. L'esempio della centesima scimmia, le reazioni chimiche che si riproducono con facilità una volta che qualcuno nel mondo le abbia già realizzate. Oppure le strane coincidenze della storia umana, come ad esempio la diffusione mondiale dell'agricoltura fra i popoli primitivi praticamente nel giro di un battito di ciglia. Non credo serva elencarne altre, il lettore a questo punto dovrebbe aver intuito di cosa sto parlando.

La comunicazione fra esseri umani può non avvenire direttamente, ossia sul modello di una "spedizione", prevedendo quindi un mittente, un contenuto ed un destinatario. Ma al fianco di tale modalità esiste, seppur invisibile, una sorta di "serbatoio comune" di idee da cui chiunque può attingere ciò che più gli interessa. Gli esseri umani se ne sono sempre serviti con successo per fini di sopravvivenza ed evolutivi. Essa è l'unione di tutta l'energia mentale che gli esseri umani riservano ad idee e convinzioni comuni. Religioni, sistemi politici, tipi di società: qualsiasi attuale struttura mentale umana ne fa parte.

Quando si dice che siamo tutti uno è perchè le coscienze seguono la regola per cui piu' esse sono accomunate, cioè piu' esse sono vicine, spiritualmente o materialmente, piu' materia, anche mentale, essi condividono. Questo avviene anche fra individui di specie diverse: passare molto tempo con il mio gatto mi avvicina a lui, tanto che in qualche modo noi non comunichiamo piu', ma condividiamo una visione del mondo comune, per cui egli conosce le mie azioni già prima che io le compia, e viceversa.

Lo stesso accade per gli esseri umani, intesi come razza. Se, ad esempio, persone influenti nel mondo dello spettacolo pompano sui media l'ultimo singolo di una giovane cantante, nota più per la propria disinvoltura sessuale che per le sue abilità canore, ed ascoltatori inconsapevoli iniziano a far girare il suddetto brano nella loro testa (leggi: gli donano la propria preziosa energia), ecco che uno sconosciuto singolo può diventare un brano di successo mondiale. 

Superata una certa soglia, l'accumulo di energia mentale è ormai a livelli sufficienti per essere contattata direttamente, data la sua mole e vitalità. E' facile accorgersi di questo, e vi spingo sinceramente a provare questa esperienza. La cosa funziona meglio se non siete particolarmente attratti dalla musica pop moderna. Quando volete, provate dunque a prendere un brano di successo di qualche mese fa di una qualsiasi cantante ex-teenager, che magari ha venduto milioni di copie nel mondo, e provate a meditare durante l'ascolto del brano. Sgombrate completamente la vostra mente ignorando gli input che vengono dalla vostra mente, o da altre entità che vivono in voi. 

Se siete fortunati sentirete, anche se non è un brano che sentite vostro, una strana "familiarità" con il pezzo in questione. Se avete delle doti di particolare sensibilità, durante l'ascolto avrete anche dei flash emozionali, legati probabilmente al momento del ritornello o a qualche sospiro dell'artista. Comunque vada, complimenti. Siete riusciti consapevolmente a connettervi con l'energia umana associata al brano in questione ed avete, seppur per pochi istanti, addirittura ricavato delle informazioni puntuali sulla qualità di questa energia.

L'esempio è abbastanza sciocco, lo ammetto, ma dovrebbe farci riflettere almeno su una cosa. Se riusciamo con questa facilità a connetterci ad un potenziale così frivolo e distante da noi, tanto da percepirne distintamente le energie ed addirittura il contenuto emotivo, come possiamo essere sicuri che questo non accada anche nella direzione opposta, ossia dal serbatoio alla nostra mente, in modo magari incosciente? Chi ci assicura che quello che abbiamo nella nostra testa (convinzioni, idee, opinioni e di conseguenza emozioni) sia veramente nostro, o comunque accolto in maniera cosciente? Credo che il 99% del contenuto della nostra psiche sia di origine esterna, ossia ereditata dalla nostra cultura o dalla società in cui viviamo. In gran parte esso è materiale assolutamente utile per la nostra vita di tutti i giorni; ma siamo convinti che sia utile anche per la "nostra" vita, ossia per quella particolare Verità che siamo venuti a manifestare nel mondo?

Ve la sentireste di affidare la vostra vita ad uno strumento, cioè la nostra mente, così facilmente manipolabile? Difendiamo strenuamente le nostre idee, ci battiamo per ciò che crediamo. Questo è bene, ma spesso gli ideali che difendiamo non sono nostri, o perlomeno non aderiscono al nostro individuale destino. Siamo nati in un determinato contesto e per questo qualcuno ci ha convinto che è giusto avere determinate idee: queste si sono insinuate dentro di noi come replicanti, sfruttando la nostra preziosa energia ma non donandoci gioia. Eppure quasi sempre continuiamo a perseverare nella stessa direzione, perchè siamo strenuamente convinti che ciò in cui crediamo sia la "nostra" Verità, scoprendo magari troppo tardi che quella era la Verità di qualcun'altro.


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